La Scientifica svela

il vero volto del Lotto

Con la stessa tecnica usata nelle indagini, la quarta divisione della polizia scientifica di Roma ha ricostruito in 3D il vero volto di Lorenzo Lotto.

Mostrato per la prima volta nell’Aula magna dell’Università di Bergamo, sede di Sant’Agostino, l’incontro è stato ricco di sorprese. A cavallo tra la storia dell’arte e il futuro dell'innovazione, rivela la tecnologia utilizzata dalla direzione centrale della polizia scientifica per le indagini nazionali sui più importanti crimini italiani.

Per ricostruire il volto del pittore rinascimentale sono state usate tecniche come l’intelligenza artificiale, che ormai affianca regolarmente gli esperti della Scientifica per ricostruire volti di sospettati e scene del crimine, che oggi si possono così «rivivere»

«Si tratta del primo esempio di applicazione di queste tecniche al mondo dell’arte»

Spiega il Primo Dirigente Lorenzo Rinaldi, da vent’anni nella Polizia Scientifica, alla guida ora della IV divisione con sede sulla Tuscolana, che ha curato il progetto.

«Abbiamo così ricostruito quello che per noi è il vero volto di Lorenzo Lotto – racconta – e per farlo siamo partiti da due autoritratti dell’artista, il primo su una tarsia del coro della basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo Alta e il secondo all’Oratorio Suardi di Trescore Balneario. A lungo abbiamo escusso, come si dice, anche un “testimone” artistico d’eccezione: il professor Fernando Noris, che ci ha fornito informazioni fondamentali su espressioni, età, abbigliamento».

Sono state applicate tecnologie all’avanguardia ed è stato ricostruito il viso di Lorenzo Lotto attraverso frammenti di suoi autoritratti risalenti a mezzo millennio fa.

L’AI per ridare un volto a Lorenzo Lotto